Hai detto a te stesso che non ti sarebbe importato. Si, non ti sarebbe importato.
Ma poi lei ti disse che sarebbe venuta, allora hai sistemato i tuoi capelli, hai controllato i tuoi capelli.
Hai pensato che le sarebbe piaciuta la barba e così non l'hai tagliata. Avrebbe fatto l'effetto giusto, un po' trasandato. Hai pensato che le sarebbe piaciuta ma poi hai avuto terrore di graffiarla, di arrossarla dandole un bacio. Hai detto a te stesso <<sei pazzo a baciarla>> ma quando ti disse che sarebbe venuta, ecco l'impulso di averla con te. Ha le guance rosse come le bambine, e tu gentiluomo non vuoi graffiarla, è delicata. Così hai ripreso il tuo rito da maschio, il rito che avevi lasciato.
Seduto sul divano, ancora bagnato, hai girato una sigaretta incantata, di quelle che ultimamente non ti vengono bene come una volta, hai chiuso gli occhi e te la sei immaginata.
Sapere che profuma di torta, sentire che profuma di torta, mangiarla tutta come fosse di pan di spagna.
Sapere che è morbida come un cuscino, sentire che è morbida, dormirle addosso. Lo sapevi che era morbida, é di piuma d'oca.
Le aspettative ti fanno venir fame quando hai tra le mani una sigaretta incantata. La fame ti fa venire il sonno. Il sonno ti fa venir voglia di svegliarti per vedere se magari è davvero lì. La sveglia richiama, oltre te, le tue voglie sopite. Ritorni a buttarti sul letto nell'attesa che sia il momento adeguato.
Le aspettative ti danno l'idea che lei non sia altro che un piccolo tortuoso sentiero di campagna dove far crescere i bambini e portarli a raccogliere i fiori quando hai raggiunto l'età avanzata. O dove ti saresti inoltrato, in adolescenza, a cercare funghi e dormire sui prati. A tirar fuori le voglie tutt'altro che sopite nel fiore dei tuoi anni. Le aspettative ti danno le visioni. Le tue sigarette ti danno alla testa.
Hai detto a te stesso che non ti sarebbe importato. Ma poi hai sistemato i capelli, hai controllato i capelli e l'hai raggiunta alla fermata.
Un saluto veloce ma poi, t'ha baciato.
Sapeva di torta, di fiori, di campagna, di lenzuola pulite, sapeva di mamma.
Ma anche lei ti aveva odorato.
Le aspettative ti danno l'idea che lui sappia di vento, di miele, di legna, di neve, di donne, di notte, di universo. Le aspettative, te lo fanno vedere diverso.
Sei rimasta per giorni distesa, a girarti la tua sigaretta incantata.
Ma poi quel giorno...alla fermata...
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