martedì 15 marzo 2011

Sono la furia nella tua testa




Deve rimanere lì! Bianco sporco, puro e verginale.
Non ne avrai neanche un assaggio. Deve rimanere nel cassetto. 
Deve mantenere la sua trasparenza.
Devi ricordare il secondo in cui hai chiuso le tue palpebre per non sbavare.
Devi ricordartelo perché odio vederti sbavare. Sbavare come un porco,
un maiale.
Sbavare come tutti gli altri. Sporchi cammelli bavosi!
Devi ricordartelo perché ti rimarrà solo l'odore. Ma non il mio.
L'odore di nuovo, l'odore dell'etichetta. Non ne sentirai il rumore quando l'avrò staccata. 
Non mi sentirai gridare quando sarò eccitata. 
Non ti si rizzeranno i peli perché non mi avrai più toccata.
Devi ricordare perché rimarrai accecato dalla sabbia e dal vento. 
Devi ricordare perché ti si impasterà la bocca. E allora altro che sbavare! 
Ti si asciugherà la lingua che avrei inumidito con tutto il pudore di cui mi hai privata. Ti si asciugherà, ma Io l'avrò asciugata!

"Perchè sono la furia nella tua testa
Sono il furore nel tuo letto
Sono il fantasma nella parte posteriore della testa"


Sono un deserto fatto di due colline. Sono la terra arida e ventosa che non hai esplorato.
Sono ferma sulla carta geografica che hai dimenticato ancora prima di partire.
Sono un deserto fatto di due colline. Sono l'oasi a cui avresti dovuto bere.
Sono sopra la notte e in fondo alla terra. Sono lo scirocco che non ti darà ristoro.

Devi ricordare perché ora mi restano solo le gocce d'acqua sul suolo e sui cactus.
Devi ricordare perché devo tenermi umida. E devo tenermi umida per non sparire.
Devi ricordartele le mie colline perché vi sono morta, aspettando infatuata che tu vi venga a bere.

Nessun commento:

Posta un commento